giovedì 16 aprile 2015

Promesse

C’è voluto aprile, per tornare qui.
Ci sono volute settimane di digestione di tutto, come quando mangio la peperonata. Vabè.
Oggi mi sento molto felice. Momentaneamente molto felice.
Perché un incontro mi ha cambiato non la giornata ma il mese.
Questa persona è l’assistente sociale nuova.
Oh, sì. Quella che segue il nostro nuovo percorso adottivo
(che noi siamo ostinati e fiduciosi. E crediamo in noi stessi, si metta a verbale Vostro Onore – ma vostro di chi?)
Archiviata (e qui faccio una gran risata di sarcasmo – per non piangere) la mazzata di gennaio, siamo tornati a un nostro vecchio progetto, quello che abbiamo avuto sin dal primo momento della nostra vita insieme: l’adozione. Quello che è partito cinque anni fa, senza esiti.
La personaggia è solare, dotata di buonissime maniere, di un sorriso che non abbandona mai il suo viso, di occhi azzurri limpidi e vispi.
Com’è possibile che i servizi sociali di Torino abbiano un tesoro tanto grande? E che sia toccato proprio a noi??
Ci dev’essere una fregatura dietro.
Che si sa, la sfortuna ha sempre avuto una certa simpatia per noi due.
Non importa, mi prometto solennemente che terrò ben stretti l’ottimismo, il coraggio, la forza che ci va per arrivare finalmente alla meta.

Tiè.