venerdì 30 gennaio 2015

*

A mezzanotte e mezza la neve scendeva fitta.
Era già tutto bianco, gli alberi bellissimi.
Le mie due settimane di passione sono finite.
Il mio cuore ha rallentato un po’ il battito, non s’era chetato mai. Anche l’affanno sembra passato.
Perché, come dire…ora è finita.
Il nostro lunghissimo farelamore per avere un bambino finisce qui. Ci lascia stravolti e molto stanchi (eh, fai l’amore te per due settimane+una poi vedi).
Questa mattina il cielo è un po’ grigio e un po’ azzurro.
Io sono in uno strano stato di semi-trance.
Non vedo materassi, sotto.
Quindi devo prepararmi all’impatto.
Ho affondato i denti in un croissant alla crema, pensando che d’ora in poi l’amore lo faremo solo per noi due. Ma quello bello. Quello vero.
Nemmeno il cappuccino mi scalda, ho sempre i brividi.
Presumo che oggi passeranno.
E poi, chissà.

***

Il sole scioglie la neve sui ponteggi ammassati in cortile, fa brillare le gocce.
Mastico paura come la sabbia in una giornata di vento sulla spiaggia.
Scaccio i pensieri che sono arrivati in massa, ora. Tutti insieme, erano in ritardo.
Vorrei mangiarmi il tempo.
Vorrei ricucirlo  per non sapere mai.
Vorrei non impazzire.

***
E poi si è alzato un vento forte, arrabbiato, freddo.
Perfetto.
Sta sollevando tutto ciò che trova sulla sua strada, fa mulinelli delle foglie, è un turbine continuo, si porta via pezzi a caso.
Che si porti via anche questi pezzi di me, che non voglio più raccogliere, che non voglio più vedere, che non voglio più incollare.
Io non sono incinta.
Questo viaggio finisce qua.
Basta non pensarci più.




giovedì 15 gennaio 2015

Aiuto

Si tratta solo di trovare il giusto respiro, inspira, espira, chiudi gli occhi, senti l’aria che entra, ti riempie, esce.
Cercare pensieri positivi e abbandonarvisi.
Raccogliere energie che sembrano sparite, puff.
E vibrazioni buone.
Ecco, il momento del lancio è arrivato.


venerdì 9 gennaio 2015

Ottogennaio

E’ un po’ come stare sull'orlo del precipizio.
E’ ora di lanciarsi, o voli o ti spiaccichi al suolo.
Tutte queste giornate di sole rendono l’inverno ingannevole ma aiutano il morale.
La cucina è di nuovo invasa: pasticche, fialette, “penne” finte, aghi, siringhe.
Foglietti scritti male di istruzioni con la ‘c’ aspirata, di orari di appuntamenti non galanti, di date e conteggi.
Sono baledettabente raffreddata. Proprio ora.
Come mi sento, non credo di saperlo. O magari lo so senza saperlo.
Eh?

E’ ora di lanciarsi: volerai o ti spiaccicherai al suolo.