mercoledì 5 novembre 2014

Cullo questo mio sogno da tantissimo tempo. E non so farne a meno.
Ci ho immaginati un miliardo e mezzo di volte, in tutte le situazioni, ovviamente prediligendo quelle positive.
Quando uno sogna lo fa per bene.
Ci ho visti splendidi, insieme, sereni e sorridenti.
Ci ho visti stanchissimi, anelando a un’ora intera di sonno.
E ho visto le tue manine, le ho viste posate dentro a quelle del tuo babbo, il suo sguardo perdutamente innamorato su di te, lui che ti annusa e chiude gli occhi per non far uscire più nulla di tutta questa meraviglia.
Ho visto una casa piccola e molto più incasinata di ora, una gatta curiosa che ha paura ma vuole starti vicina, sa chi sei, ti cerca, annusa le tue cose.
Ho visto vicini e conoscenti che ci fermano per strada per guardarti, li ho sentiti dire quella serie di cose che si dice in queste occasioni, qualcuna stupida, ma a noi che importa?
Ho visto noi tre sul lettone e mi è sembrata l’essenza della vita intera, quell’immagine.
Ho visto verdure frullate diventare la materia prima per la riproduzione di un Pollock sul nostro muro della cucina.
E ho visto il primo passo verso la tua vita da indipendente, quello che ti porterà a camminare con sicurezza e dopo a correre.
Ho visto pannolini stipati nel nostro bagno minuscolo e dopo un vasino sul quale star seduti per luuuungo tempo.
Non mi sono sfuggiti nemmeno i tuoi logoranti capricci dovuti alla testardaggine che non poteva non abitarti, per colpa dei tuoi genitori. Buon sangue non mente.
Ho visto nonni gioiosi e molti viaggi verso l’altracasa, una Firenze che ci aspetta con più impazienza.
Ho visto le nostre montagne accogliere le tue gambine pronte a "scalarle", spinte dall’innata passione del tuo babbo. E così ho trovato le tue tasche piene di pietroline, con chissà quale storia dietro…che il nostro geologo di casa ti avrà sicuramente raccontato.
Ho visto i tuoi morbidi ricci rossi e i tuoi occhi furbi a cui non so negare nulla.

E poi finalmente mi sono addormentata, per fare un altro sogno, per convincermi che esistono concetti tanto semplici quanto crudeli come rassegnazione, chisaccontentagode, pazienza.

8 commenti:

  1. Comprendo ogni singola parola e sento, forte, anche il rumore di quelle che non hai scritto, il male che possono fare. La mente e il suo potere di creare immagini, realtà parallele, con dovizia di dettagli, smuovendo emozioni come se davvero ci fossi dentro. Bastarda.
    Quante volte amica mia, i Voli Pindarici li chiamavo.
    Ti capisco, oltre ogni parola e sento tutto il male che ti fanno quelle immagini lì e il vuoto che alimentano. Resto qui, aspetto fiduciosa con te, per te.

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  2. Una volta l'hai detto tu a me...ora te lo dico io: come vorrei che fossi qui, accanto a me.

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  3. Oh Elena, queste parole mi fanno male e allo stesso modo, mi portano a sognare. Un volo alto e lontano, dove ognuna di noi va a rifugiarsi nel silenzio della notte, quando nessuno può vedere l'espressione del nostro viso e qualche volta, le lacrime che escono per lasciare un po' di spazio al sollievo, che non arriva mai del tutto. Nemmeno quando quel vuoto viene colmato.
    Ti abbraccio.

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    1. Non posso che abbracciarti anch'io, augurandoci di colmare tutto, ma tutto.. :)

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  4. Cara, quanto ti capisco. Io immagino tutto, pure il colore delle tutine, la cameretta, mio marito esaurito dalle nottate senza sonno, le pappette, le manine, l'odore della pelle, quello di borotalco. Tutto. E mi odio perché le seghe mentali sono una droga, fanno bene appena assunte ma poi ti gettano nel baratro. Io non posso che augurarci che tutto questo un giorno diventi realtà e che chi s'accontenta gode un gran paio di palle. Ecco.

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    1. Sì Prì, un gran paio di palle..hai ragione te!! :) :*

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    1. Anna..grazie... E grazie a te per ogni tuo post, ché da quando ti leggo mi sento meno sola..

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